martedì 5 maggio 2009

Photoshop non è Dio*


Per quanto formidabili siano gli strumenti di correzione e di elaborazione delle immagini, di cui Photoshop dispone, è importante non dimenticare mai che il compito del fotografo è quello di mettere in atto, prima, tutti gli accorgimenti necessari ad ottenere una fotografia perfetta. Occorre, cioè, non partire dal presupposto che un software (per quanto potente) abbia la capacità di rimediare, sempre e comunque, a qualsiasi nostro errore – creativo e/o tecnico – compiuto in fase di ripresa, trasformando una foto mediocre, in un capolavoro. Photoshop è fantastico...ma non fa le foto: quelle gliele dobbiamo fornire noi. Se gli proponiamo una materia prima di qualità, lui ci restituirà un prodotto finito impeccabile; in caso contrario, farà del suo meglio, ma preparatevi a trascorrere molte ore davanti al monitor e a fare compromessi – più o meno pesanti – sulla qualità del risultato finale. Quando è possibile, quindi, è sempre meglio prendere le decisioni che contano, a monte.
In breve, osserviamo il nostro soggetto; concentriamoci sugli aspetti che più ci interessano: cerchiamo di "vederli fotograficamente" (Feininger); scegliamo l'obiettivo adatto alla ripresa che abbiamo in mente e componiamo, di conseguenza, l'inquadratura; effettuiamo una lettura esposimetrica accurata – dopo aver considerato e scelto il valore ISO necessario – e controlliamo la perfetta messa a fuoco (che va fatta MANUALMENTE) del soggetto.
Con queste premesse, risparmieremo un sacco di tempo e saremo in grado di ottimizzare l'immagine, con pochi clic del mouse, e, ciò che più conta, senza alterare/modificare eccessivamente la struttura dei pixel, evitando – o contenendo al massimo – la perdita di dati (con conseguente, inevitabile, formazione di artefatti).

*...ma può fare miracoli!