martedì 11 dicembre 2007

Stampa: alcune regole


Prima di consegnare al laboratorio negativi, diapositive o files è importante controllare che questi siano effettivamente idonei all'ingrandimento e, quindi, alla stampa. Verificate, prima di tutto, la nitidezza dell'immagine (sappiate che l' ingrandimento evidenzierà - senza pietà - qualsiasi minima incertezza della messa a fuoco). Poi, passate all'osservazione dei particolari, alla ricerca di possibili elementi di disturbo che potrebbero compromettere il risultato finale. Per aiutarvi in queste importanti operazioni, adoperate l'apposito lentino, con fattore d'ingrandimento di almeno 8X, reperibile presso un negozio di materiale fotografico ben fornito (vedi esempio). Sistemate il vostro originale - diapositivo - sul tavolo luminoso, o tenetelo più semplicemente in controluce, magari appoggiato sul vetro di una finestra ed esaminatelo con cura, appoggiandoci il lentino sopra. Dei negativi, conviene eseguire un provino a contatto: è più maneggevole e leggibile, e, soprattutto, sicuro (non c'è rischio di danneggiare l'originale). Se, invece, avete un file digitale e lo state osservando a schermo, in Photoshop, ingranditelo fino al 100% (o, al limite, al 50%; non utilizzate visualizzazioni intermedie tipo: 33,3%, 66,7%): solo la vista a pixel reali visualizza l'immagine senza alcuna distorsione sullo schermo e permette, quindi, di valutarne la nitidezza; infine, effettuate tutte le regolazioni/correzioni necessarie e dimensionate il file a misura della stampa finale. Naturalmente, è molto importante affidarsi ad un laboratorio di stampa che offra un servizio di qualità: chiedete consiglio al vostro fotonegoziante di fiducia o provatene voi stessi più di uno, tra quelli presenti online, prima di scegliere quello che vi soddisfa. Per il bianco/nero, invece, occorre rivolgersi ad un laboratorio altamente specializzato, come Fotomorgana (a Firenze). In ogni caso, chi stampa deve poter disporre di tutte le informazioni necessarie: indicate chiaramente sulla busta il formato (escludete il 10x15, a cui solitamente è riservato un trattamento troppo standardizzato e optate per i formati superiori, dal 13x20 in su); specificate il tipo di superficie della carta, lucida o opaca; infine, fornite altre eventuali indicazioni utili, come, per esempio, la correzione di una particolare dominante di colore, l'esclusione – o per meglio dire, il ritaglio – di un elemento di disturbo presente ai margini dell'inquadratura, ecc.